Telefonia

Il Note 7 esplode… Ma perchè?

Note 7

 

Ormai si sa, il galaxy note 7 non è riuscito, nonostante il tentativo di correre ai ripari da parte di Samsung, a togliersi la nomina di telefono “kamikaze”, risultando particolarmente propenso a dar luogo ad un costoso falò di silicio. Nonostante la veloce risposta di Samsung al problema, che ha tentato di riproporre al mercato una versione “sicura”, sembrerebbe che i problemi non si siano risolti, dato che il telefono in questione continua a presentare il problema. Per questo motivo, come ben sappiamo, la produzione di Note 7 è stata annullata e probabilmente non rivedremo più una sua versione 2.0. A parte il forte danno economico e d’immagine che ha subito Samsung, leggendo in giro non ho potuto apprezzare una motivazione che sia quantomeno accettabile su tale problema, quindi oggi cercheremo di  analizzare in dettaglio in che condizioni e perchè questo fenomeno accade.

Sistemi di controllo della carica

Ogni telefono, Note 7 incluso, è dotato di alcuni sistemi che controllano il flusso di corrente durante la ricarica dello smartphone, attivandosi in caso di qualche problema in modo da preservare la salute della batteria. Tali sistemi li troviamo a partire dalla porta type C, che in tal caso è collegata un  piccolo chip a parte che si collega alla scheda madre principale e che svolge proprio il ruolo di controllare il flusso di corrente diretto alla batteria.  Nel caso del Note 7, potete vedere il chip in questione nella prossima immagine:

note 7

Ma non finisce qui. Per questioni delicate come la gestione dell’alimentazione, esiste una ridondanza sui controlli , argomento particolarmente noto nel campo ingegneristico e che consiste nel replicare la stessa funzione in più parti, in modo da poter stare “più tranquilli”. Per questo motivo, lo stesso sistema di controllo è replicato anche sulla batteria. ed in particolare in quel segmento che collega la batteria stessa alla motherboard, come potete vedere di seguito:

Note 7

All’interno di questa sottile fascia, ci sono tutti i circuiti che controllano flusso della corrente, temperatura e presentano dei “fusibili” che si attivano nel caso in cui qualcosa andasse storto durante la carica.

 

 

Tanti sistemi di controllo… Quindi perchè esplode??

Nella seguente immagine, vi propongo una delle foto dei vari note 7 che hanno avuto una brutta sorte, in rete ne troverete tante simili dato che il danno procurato al telefono in seguito all’esplosione è sempre uguale. Come potete vedere dall’immagine, ho cerchiato in rosso un’area particolarmente danneggiata del telefono, mentre in verde una zona molto meno intaccata.
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La zona rossa corrisponde all’alloggio della batteria e come potete vedere si tratta di un danno che parte approssimativamente dal centro di quest’ultima. La zona verde invece combacia con la scheda madre del Note 7, che quindi risulta pressochè intaccata, da cui potremmo dedurre che la scheda madre in sè non presenta alcun problema. Ok,questa non sarà una novità per molti,abbiamo solo accertato che la scheda madre non è coinvolta nel processo di autocombustione…quindi andiamo dritti al punto: la batteria.

Tutte le batterie agli ioni di litio, compresa quella del note 7, sono costruite allo stesso modo. Sono costituite da due elettrodi, detti anodo e catodo attraverso i quali avviene il trasferimento di elettroni da una parte all’altra permettendo effettivamente di avere una corrente elettrica per alimentare il dispositivo. (per definizione un flusso di elettroni da un punto A ad un punto B è definito corrente elettrica)

In genere anodo e catodo sono ben separati tra loro e per regola non dovrebbero mai toccarsi. Ma cosa succederebbe se per qualche motivo si toccassero? Se anodo e catodo si toccassero si verificherebbe un cortocircuito che comporterebbe un risultato come quello che vedete nell’immagine sopra. Ma per quale motivo si verifica questa situazione? Sembrerebbe che il problema sia dovuto ad una cattiva progettazione del terminale stesso. A quanto pare, l’alloggiamento per la batteria risulta troppo piccolo per quella che dovrebbe essere la sua capacità, quindi pur di farla rientrare nello slot che è stato previsto, si è deciso di “compattare” la batteria portando quindi ad una eccessiva pressione al suo interno. Questa è ovviamente una teoria, ma probabilmente si tratta di una delle più accreditate.

Quindi evidentemente non esisterebbe un modo di far rientrare in sicurezza il note 7 se non aumentando gli spazi per la batteria o ridurne la capacità in modo da non avere l’effetto “compressione”, ma evidentemente è tutt’altro che semplice applicare una delle due alternative. Quindi la vita del Note 7 termina qui? Probabile… Sicuramente Samsung si inventerà qualcosa di convincente per il suo prossimo top di gamma pur di riguadagnare la fiducia dei clienti.

Per altri dettagli vi lascio al  video girato da JerryRigEverything da cui ho tratto alcune immagini usate nell’articolo:

https://www.youtube.com/watch?v=_Cd2WIxKRDk